O lo odi o lo ami, su San Valentino non ci sono mezze misure.
Chi la odia spesso lo definisce una mera festa commerciale, fatta per arricchire le casse dei commercianti, ma non i cuori degli innamorati.
Eppure San Valentino un significato simbolico lo ha eccome! Lo spiega la Teoria della sessualità attraverso il modello Evo-Devo (Evolution-Development). La sessualità non è un “comportamento” esclusivamente umano, anzi, e nell’arco di migliaia di anni, ha garantito la sopravvivenza e l’evoluzione della Specie, acquisendo significati diversi, più strutturati e complessi che possiamo chiamare dimensioni.
ALL’INIZIO SI PENSVA SOLO ALLA RIPRODUZIONE, MA POI SI FINISCE PER INNAMORARSI E METTERSI INSIEME
Il fine più basico della sessualità è indubbiamente quello riproduttivo anche per noi Sapiens Sapiens. Gestito dal Cervello rettiliano, ha un mandato chiaro e specifico che ci accomuna ai rettili: vai, riproduciti e fai sopravvivere il tuo gene.
Ma gli esseri umani non sono solo rettili e fanno sesso anche per altri motivi, come per esempio divertirsi: dimensione ludica della sessualità umana, che chiama in causa il Cervello limbico e le emozioni. Una motivazione ancestrale ci spinge a fare coppia stabile con un conspecifico, a riconoscerlo come partner perché stare insieme ci permette di allevare con maggior successo i cuccioli che sono stati concepiti mentre ci divertivamo facendo sesso: sia aggiunge così una nuova dimensione quella sociale della sessualità. Ma stare insieme non basta, abbiamo bisogno di dare significati e condividerli: quando siamo innamorati quel gesto, quel luogo, quella canzone o quella data, diventano il nostro gesto, il nostro luogo, la nostra canzone, un anniversario e acquistano un significato che per altri non hanno: questa è la dimensione SEMANTICA della sessualità, che ci porta a fare l’amore ed avere una storia, dimensione narrativa.
È come per il giorno del compleanno: il giorno in cui siamo nati ha per molti di noi un significato speciale rispetto agli altri giorni dell’anno, un significato che per altre persone non ha.
Insomma San Valentino potete odiarlo e non festeggiarlo, ma negarne la semantica proprio no!